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COMUNICATI provinciali

Elica: No alla delocalizzazione

By 9 Agosto 2021No Comments
Fin dall’annuncio da parte della dirigenza di Elica del Piano industriale che prevede a tutt’oggi oltre 400 esuberi su 560 dipendenti negli stabilimenti di Mergo e Cerreto d’Esi, conseguenza della decisione di delocalizzare in Polonia le linee produttive a maggiore standardizzazione, il Partito Democratico, nei territori e nelle istituzioni, ha fatto una scelta di campo netta: difendere il lavoro da una mera speculazione finanziaria ed evitare una nuova e devastante crisi sociale nell’area del fabrianese.
Nessuna ragione economica, infatti, può giustificare una simile decisione, tanto meno nel caso di una realtà forte come Elica, che per anni ci è stata presentata come un modello virtuoso e resiliente, capace di innovarsi e reagire alla crisi del distretto.
Per questo, di fronte all’inerzia iniziale e alle troppe titubanze della giunta Acquaroli, abbiamo scelto da subito di sostenere gli scioperi e le manifestazioni della organizzazioni sindacali per il ritiro del Piano industriale e l’apertura di un tavolo di confronto con Regione Marche e Ministero, per salvaguardare i livelli occupazionali e studiare soluzioni per rendere competitiva la produzione nel territorio.
A fianco della giusta protesta, in queste settimane, abbiamo avanzato anche una proposta concreta e promosso una riunione con il Segretario nazionale PD, Enrico Letta, a cui sono intervenuti tra gli altri anche i sindacati delle lavoratrici e dei lavoratori (Cgil, Cisl e Uil).
Attraverso una mozione che andrà presto in discussione all’Assemblea Legislativa delle Marche, presentata dal Gruppo consiliare regionale PD, chiediamo che la giunta regionale solleciti quanto prima il governo nazionale circa l’istituzione nelle Marche una Zona Logistica Semplificata Rafforzata capace di coniugare sburocratizzazione e agevolazioni fiscali per gli investimenti produttivi.
La vicenda Elica, infatti, al di là dell’irresponsabilità della dirigenza aziendale, dimostra la fragilità del nostro sistema economico, a cui serve subito dare tutele per garantire sviluppo economico e occupazione.
La Zona Logistica Semplificata Rafforzata (ZLSR):
consentirebbe di avere aree dove le merci provenienti dai Paesi extra europei potranno essere esenti da Iva e dazi doganali,
favorirebbe il loro stoccaggio illimitato prima di essere rimesse sul mercato, e stimolerebbe il fenomeno del re-export, attirando imprese che hanno questa esigenza;
–  nel caso della provincia di Ancona, le attività operanti in regime di ZLSR potrebbero inserirsi nelle supply chain mondiali garantendo sia maggiori flussi di importazione di materie prime, semilavorati e componentistica, sia l’esportazione di prodotti finiti in Paesi extra Europa.
– L’auspicio è che su un tema così serio come la difesa del nostro territorio dai sempre più marcati rischi di de-industrializzazione, le istituzioni facciano fronte comune per sostenere questa proposta da cui passa il futuro economico delle Marche e, con esso, quello di tante imprese e lavoratori.